Nacer Bouhanni si difende e rilancia: “Non sono un bandito, ma non siamo nel mondo degli orsetti del cuore…”
Nacer Bouhanni torna a parlare della caduta provocata alla Cholet – Pays de Loire 2021. Oltre ad essere stato retrocesso nell’ordine di arrivo, il velocista della Arkéa – Samsic si trova attualmente sotto indagine da parte dell’UCI per valutare sanzioni più importanti, con alcuni corridori e commentatori che hanno valutato dovrebbe essere punito con la stessa sanzione di Dylan Groenewegen, per la pericolosità del suo movimento. Da subito al centro delle polemiche, anche da parte dello stesso Jake Stewart coinvolto nell’incidente subendo una frattura alla mano, lo sprinter transalpino aveva subito ammesso l’errore, specificando che non si trattava di un movimento volto a intenzionalmente danneggiare un avversario, quanto piuttosto una deviazione volta a cercare di superare Elia Viviani per conquistare la corsa.
L’occasione per parlarne nuovamente arriva dopo una intervista avuta alla TV francese, dalla quale il corridore era stato invitato per esprimersi riguardo il suo gesto. Ne è uscita una polemica con il giornalista Patrick Chassé, che dal canto suo sta cercando di placare i toni. Al netto di quanto riguarda più strettamente la diatriba fra loro, Bouhanni ha comunque espresso nuovamente la sua non intenzionalità, ricordando comunque come gli sprint siano una fase non priva di rischi, che i velocisti debbano comunque mettere in conto quando si gettano nella mischia.
“Potete dire che sono un velocista che prende rischi, che non lascia il suo posto, aggressivo e che fa tutto per vincere o quello che volete…ma gettarmi volontariamente contro le transenne per cercare di vincere è pura follia – commenta il 30enne ex campione nazionale – Pensare che io voglia volontariamente giocare con la mia vita e quella dei miei avversari non ha alcun senso! Non sono un bandito, ma uno sportivo che da qualche mese è diventato padre e, credetemi, fosse anche solo per mio figlio non prenderei mai tali rischi in maniera cosciente. Volevo solo cercare di vincere, ma le cose sono andate male. Nella sfortuna, c’è comunque stata molta fortuna visto che è stato evitato un dramma! Io sono riuscito a restare in piedi appoggiandomi di istinto su Jake Stewart e alla fine miracolosamente non cade nessuno”.
Non manca anche un commento riguardo il rivale “È giovane (21 anni) e vedrà molti altri sprint, gli auguro ancora molto a lungo. Se ha veramente visto tutta la vita passargli davanti come dice in una intervista gli consiglio di smettere le volate. Tutti sanno che purtroppo ci sono dei rischi, non siamo nel mondo degli orsetti del cuore. A volte ci sono delle cadute, ma questo fa purtroppo parte del ciclismo”.
Prima di un ultimo attacco al suo interlocutore, Bouhanni precisa inoltre “ancora una volta di non aver mai voluto far cascare nessuno in maniera volontaria e di non avere alcun interesse a mettere tutti in pericolo“.
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